
UNA VACANZA PER “STACCARE”? NO GRAZIE!
Sono tornata da pochi giorni da un bellissimo viaggio in Egitto. Al mio rientro amici e clienti in coro mi hanno chiesto com’era andata in ‘vacanza’ e se avevo “staccato”. La domanda mi ha lasciata subito perplessa, e la risposta non ha tardato ad arrivare.
La parola VACANZA deriva dal latino ‘vacare, vacante’ che significa: assenza, mancanza di una carica o di un titolare, che non è occupato, vuoto, sospensione, interruzione.
L’etimologia della parola ci fa comprendere quanto sia la parola ‘vacanza’ sia la vacanza stessa che rispecchia la parola che la denomina appartengano a una vecchia coscienza, a una prospettiva sulla vita vecchia, obsoleta, perchè dualistica, basata sulla scissione tra dovere e piacere, sulla separazione tra lavoro e fatica (tempo non libero) e tempo ‘libero’ in cui dedicarsi allo svago (da: vagare fuori), al divertimento (da: divergere, allontanarsi), alla distrazione (da: distrahere: separare).
Per la Nuova Coscienza Emergente una siffatta ‘vacanza’ è davvero assurda!
Da cosa devi ‘staccare’?
Io non vado in vacanza per distrarmi, per divergere, per allontanarmi da qualcosa, per essere priva di impegni o vuota di occupazioni.
E non vado in vacanza neppure per ‘staccare’ una spina da qualche presunto circuito malsano e a rischio di esplosione.
La legge del ritmo dovrebbe vigere tutto l’anno, e nel corso dell’anno ogni mese, e nel corso del mese ogni giorno l’essere umano dovrebbe saper alternare i momenti più impegnativi di lavoro, di sforzo e impegno intellettuale o fisico a quelli di riposo, di stasi, in cui dedicarsi ad attività esclusivamente creative, gioiose e rilassanti.
Due settimane di ferie a Natale e due in estate spesso sono insufficienti e inadeguate al fine di ristabilire la tanto agognata armonia perduta durante l’anno nel vortice dello stress e del dio Fare (per quanto l’introduzione delle ferie per il lavoratore durante il regime fascista sia stato senz’altro un importante traguardo ); inoltre spesso le vacanze si risolvono in momenti sollecitanti, a volte addirittura tragici, in cui il corpo finalmente può ammalarsi e mollare un ritmo disumano richiesto durante tutto l’anno. Ti è mai capitato?
Eccoti degli audiocorsi che potrebbero interessarti
Il divertimento è sempre gioia?
Il termine inglese ‘HOLIDAY‘ (giorno del santo) richiama all’incirca lo stesso percorso del termine latino feriae/festus, in cui la domenica (giorno del Signore) si distingueva dagli altri giorni feriali in quanto in quel giorno non si lavorava per onorare Dio.
‘Holiday’ è sempre meglio di ‘vacanza’ dunque, ma richiama ancora quella visione dicotomica della realtà basata su un tempo lineare illusorio.
Invece di essere ‘vacanti’ e assenti in vacanza mi piace pensare che potremmo essere invece ancora più PRESENTI!
Invece di ‘divertirci’ nel senso di staccare una spina, potremmo invece ENJOY, farci permeare di gioia, connetterci ancora più profondamente alla Vita, anzichè s-vagarci e staccarci da qualcosa!
La GIOIA non ha niente a che fare col divertimento. il divertimento per sua natura dis-trae, allontana da sè. La GIOIA invece è uno stato dell’Essere che brilla e riempie, completa, integra, nutre chi lo sperimenta.
Come si fa per iniziare a cambiare paradigma?
Iniziando a essere PRESENTI invece che assenti da se stessi, iniziando immergendosi nel fluire di ogni azione che svolgiamo (FLOW), VIVENDO IN UNO STATO DI PRESENZA CONSAPEVOLE ogni azione, anche quella apparentemente più odiosa o sgradevole, invece che vivere persi nel fare e in attesa di un futuro inesistente, visto che quando arriva è sempre e solo come presente che possiamo viverlo.
Iniziando durante le nostre giornate ad ascoltarci e a rispettare i messaggi del nostro corpo, magari potresti sederti mezz’ora sul divano ogni tanto, o su una sedia, senza fare nulla, e senza dover essere malato per concederti questo.
Invece di onorare il Signore la domenica, il giorno di festa, io onoro il Signore ogni giorno e ogni attimo. E ogni giorno e ogni attimo decido che la mia vita sia una festa, degna di essere celebrata e onorata! Perciò rispetterò il mio tempo, il mio corpo, la mia mente!
Se stai partendo per la tua vacanza ricordati di ESSERE PRESENTE E DI ATTACCARE LA SPINA DELLA TUA ANIMA ALLA SORGENTE DELLA VITA. Gusta (enjoy) ogni attimo, gioisci delle piccole cose. Sii presente!
O forse quest’anno trascorrerai le tue vacanze a casa, forse le tue condizioni economiche non ti consentono di fare un viaggio, forse le tue condizioni di salute, o forse hai scelto di occuparti di un genitore anziano. Qualunque sia il motivo, accettalo profondamente e sappi che non importa dove andrai, quanti luoghi nuovi esplorerai, o quanti nuovi amici conoscerai. L’unica cosa che conta davvero è COME decidi di vivere le tue giornate, da quale stato vitale scegli di vivere il tuo tempo, non COSA FAI ma COME lo fai. Allora nessun luogo sarà lontano, perchè ogni luogo è in te.
“Vedere il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora. – William Blake
Franca Soavi
Foto: Arabia Farasan Island, gorgonie