Skip to main content

LA MADRE PERFETTA E’ UNA MADRE IMPERFETTA

La madre perfetta è una madre imperfetta. Il brillante psicoanalista inglese di stampo freudiano e formazione pediatrica Donald Winnicott ha avuto il merito di liberare la figura materna da quell’aura di perfezione e infallibilità che solitamente si tende ad attribuire ad una buona madre.
Per non rischiare di creare traumi ai propri figli ci si aspetta che una madre sia amorevole, capace di amore incondizionato, sempre presente, attenta ai bisogni dei figli e capace di anticiparli, pronta ad ascoltare, in grado di sostenere, sempre e comunque, di perdonare, di vedere il lato buono nelle persone e nelle situazioni quando nessun altro riesce a vederlo. Ci si aspetta che una madre trovi una soluzione sempre a tutto, che a lei si possa sempre tornare, come ad un porto sicuro dopo tempeste e lunghi viaggi lontani da casa.

La madre è il profumo di dolci la domenica mattina, il rumore delle stoviglie mentre si è ancora in dormiveglia, la mano calda che stringe la nostra quando siamo tristi o che ci accarezza la fronte quando siamo malati, è il cibo buono, la tisana, i panni stirati e profumati. La madre è la casa, la pazienza, la perseveranza, la cura.
Tutto ciò è reale, ma non esaurisce ciò che una madre è nella realtà.

Una madre è anche il nervosismo, la fragilità, le ansie, gli sbagli, le preoccupazioni, la stanchezza, il mal di schiena alla fine della giornata, le lacrime nascoste mentre tutti dormono, la rabbia per non avere il tempo per tutto, il senso di colpa per quel vestito nuovo e per il tempo fuori casa, le notti sveglia in attesa di sentire la porta aprirsi, …
Una madre è quella donna imperfetta che grazie ai continui errori cresce e migliora ogni giorno e in ciò sta la sua grandezza, nel ricominciare sempre, nel non arrendersi, e anche nell’arrendersi…

Esperienza è il nome che diamo ai nostri errori   – Oscar Wilde

Tutte le funzioni e qualità positive della madre fanno parte di un Archetipo, l’Archetipo MATER, ma non di una persona reale! Una madre ‘sufficientemente buona’, una madre sana, come sostiene Winnicott, è una madre affettivamente presente, in grado di trasmettere col suo esempio sicurezza e amore.
Ognuno di noi ha dentro di sè l’ Archetipo Mater, quelle qualità di accoglienza, amore incondizionato e altruistico.
Basta pretenderlo dalle nostre madri, basta essere arrabbiati se forse non abbiamo mai ricevuto da loro questo tipo di amore!

Continuare a incolpare nostra madre per ciò che non è riuscita a fare o a donare è una scusa per non prendersi davvero la responsabilità della nostra vita, per rimanere sempre piccoli, figli pieni di aspettative e pretese, vittime, invece di adulti consapevoli e capaci di trasformare le difficoltà in opportunità.
Tutte e tutti noi possiamo essere madri di noi stessi, attraverso un serio e profondo lavoro di consapevolezza su noi stessi.
Gratitudine dunque alle nostre madri, e alle loro madri, e a tutte le madri che le hanno precedute, esattamente per ciò che sono e che sono state, gratitudine anche alle madri apparentemente peggiori che possiamo aver avuto, perchè grazie a loro, a ciò che tanto ci è mancato ci è offerta l’occasione di sviluppare in noi, da dentro, tutto ciò che sentiamo importante.
Grazie e onore alla madre che vive in ognuno di noi, sia che siamo madri biologiche sia che non lo siamo. Decidiamo oggi di essere davvero MADRI. C’è sempre un modo in cui poter contattare ed esprimere questa potente energia che risiede nella nostra anima, se solo usciamo dalle aspettative, dal lamento, e abbracciamo un piano più alto.

Franca Soavi

angelo custode, archetipi junghiani, madre, orfano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *