Skip to main content

Onorare il drago

In ognuno di noi giace un drago, a volte addormentato, a volte arrabbiato. Si tratta di quell’energia biologica SANA conosciuta con il nome di AGGRESSIVITA’.  In entrambi i casi percepiamo un pericolo, una minaccia, sentiamo un’energia che potrebbe uscire dal nostro controllo e che pertanto la maggior parte delle volte tendiamo a reprimere,  a soffocare. Abbiamo paura che uscendo all’esterno quest’energia potrebbe distruggere tutto, proprio come il fuoco di un drago, o la lava di un vulcano in eruzione.

L’educazione che abbiamo ricevuto ci ha insegnato per lo più ad essere “bravi bambini” per essere accettati dalla famiglia e dalla società, il che tradotto significa comportarsi in un modo desiderabile e non sconveniente per gli altri non arrabbiarsi, o almeno non mostrare la propria rabbia all’esterno, non alzare la voce, non “rispondere” agli adulti, che vuole dire non esprimere un eventuale disaccordo, insomma in una parola: non esprimere l’aggressività.

La rabbia, che deriva dalla frustrazione dell’aggressività, è una delle 7 EMOZIONI PRIMARIE o DI BASE così come furono catalogate dallo psicologo americano Ekman, insieme a: paura, tristezza, gioia, sorpresa, disprezzo, disgusto. Come tali tutte queste emozioni sono innate e presenti in tutte le popolazioni, pertanto sono universali.

E’ impensabile che un sistema così perfetto come il corpo umano, che ha sapientemente corredato ogni persona di queste emozioni, più tutte quelle secondarie, possa aver commesso un errore con la rabbia, dotando l’essere umano di un’emozione che non dovrebbe esserci, uno sbaglio insomma. Le emozioni sono sistemi infallibili ed efficaci che il nostro sistema psicofisico utilizza per gestire la realtà e le relazioni con gli altri; esse innescano tutta una serie di modificazioni biochimiche nel corpo, per renderlo idoneo ad affrontare le situazioni che l’individuo di volta in volta incontra.

Le emozioni, rabbia compresa, vanno conosciute, ascoltate, e naturalmente saggiamente espresse, senza permettere che siano loro a guidare e determinare la nostra vita e le nostre scelte.

Ogni emozione è un dono prezioso per aiutarci ad affrontare la vita nel modo più appropriato. Certamente fa parte del programma inconscio di ogni individuo tendere al piacere e rifuggire il dolore, ma questo alto obiettivo è raggiungibile non certo rifiutando e reprimendo le emozioni che “ci danno fastidio”, che non ci piacciono, o che danno fastidio ad altri, bensì accogliendole e ascoltando il profondo messaggio di cui sono portatrici.

La rabbia ci indica che un nostro bisogno è stato frustrato, e può servire per difendere il confine del nostro spazio vitale, percepito invaso o non rispettato a vari livelli (fisico, psicologico, sul piano dei valori…).

Alexander Lowen, il padre della Bioenergetica occidentale, ha dedicato la vita a studiare le funzioni positive dell’aggressività, e ad elaborare esercizi e terapie per aiutare le persone a contattare la propria aggressività, ad accettarla e ad esprimerla liberamente, superando i tabù sociali, i dictat genitoriali, la paura di essere rifiutati o di rimanere da essa travolti.

Certamente l’espressione della rabbia non è un punto di arrivo, ma un mezzo importante da utilizzare per costruire il nostro equilibrio.

Quante volte non ti permetti di arrabbiarti per paura della reazione dell’altro? Del suo giudizio? Di essere escluso dalla relazione o dal gruppo? Quante volte rimani schiacciato, bloccato dall’aggressività altrui, incapace di rispondere o di difenderti, incastrato forse in un pattern comportamentale che equipara la buona educazione alla gentilezza sempre e comunque?

La parola “aggressività” ha tendenzialmente una connotazione negativa, assocciata alla violenza, alla perdita del controllo, all’impetuosità, alla prepotenza. Queste caratteristiche invece si manifestano paradossalmente proprio quando non esprimiamo la nostra aggressività e la nostra rabbia, quando le comprimiamo, le teniamo dentro.

Interessante e rivelatrice l’origine etimologica: dal latino ad gredior che letteralmente significa ‘avvicinarsi’. 

Nella mia personale esperienza di 25 anni di studio e pratica della Bioenergetica sento profondamente che il nostro benessere, il nostro equilibrio passano necessariamente dal fare amicizia con il drago interiore, dall’onorare la sua presenza, senza averne paura, dal saper utilizzare la sua energia per affermare noi stessi,, per superare gli ostacoli, raggiungere il successo nelle relazioni e nella vita.

Franca Soavi

 

“E Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: Non è scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Ma voi ne avete fatto un covo di ladri!”

(Vangelo di Marco 11,15-19)

aggressività, bioenergetica umanistica, emozioni primarie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *